mercoledì 14 settembre 2016

Trash Drugs - parte2

Anche chi tenta di farne un uso più simile a quello dei nostri lontani progenitori viene bollato come un drogato. O tossicodipendente, passando allegramente sopra al fatto che molte di esse non danno nessuna dipendenza. E paradossalmente sono perseguitate di più: LSD, mescalina, psilocibina, cannabis nomi nuovi per sostanze antiche. LSD è il principio attivo della segala cornuta e dell’Ololiuhqui dei zapotechi (posto e gente stupenda del Messico del sud nella sierra madre vicino ad Huautla, posto in cui viveva fino a pochi anni fa Maria Sabina grandissima sciamana scomparsa da poco. Una curiosità che mi porto ancora dietro: in una parete della casa della Sabina vi era una foto grande di Walt Disney che salutava e incoraggiava la Sabina con firma. Forse è per questo che gli elefanti volano e i topi parlano...mah!!! dove il 15 agosto tutto il paese di tremila anime, religiosamente, mangiano funghi sacri utili, a parer loro, alla procreazione e sessualità. Pensate che nel 1969 in un paesino di dimensioni piccolissime come lo può essere il territorio dei Giardini Margherita di Bologna, vivevano ed abitavano 25.000 fra americani ed europei fuggiti dal Vietnam e altri dall ‘68) la mescalina del cactus peyotl, la psilocibina dei Teonanacatl, letteralmente "carne di dio" (esiste tuttora un libro importante di Antonin Artaud dal nome: "nel paese dei Tharahumara" che descrive la "carne di dio" in maniera surrealista e tragica dell’autore).

Poi è arrivata la guerra alla droga...

La guerra alla droga, scatenata in occidente in questo ultimo quarto di secolo (vi ricordate di Bush presidente americano con un sacchetto di Crack in mano e con occhio da "buon maestro" il quale declamava dalla televisione parole del tipo: volete che i vostri figli usino questa roba?? volete che gente disposta a tutto pur di fare dei soldi spaccando la vostra famiglia sia ancora in giro?) ha portato al boom della cocaina e eroina che vanno ad aggiungersi all’alcool, e al tabacco tra le sostanze che danno una fortissima dipendenza, e ha messo fuori mercato, o comunque di ben più difficile reperibilità, gli allucinogeni, funghi e cannabis.

Da qualche anno nel muro di "certezze" del proibizionismo hanno cominciato a evidenziarsi crepe sempre più profonde. Strategie della limitazione- riduzione del danno, la nuova legge sulla depenalizzazione delle droghe leggere, con l’idea più generale di legalizzare cannabis e hashish prendono sempre più piede, sembra riemergere una cultura seminata negli anni sessanta dagli hippies e psichedelici che distingueva essenzialmente, forse prima dell’avvento della terribile eroina, fra l’uso delle sostanze in maniera creativa, dell’immaginazione, del collettivo, dello stare insieme senza la paranoia dell’intossicazione generale di tutto, ma consci della "rilevazione" che menti giovani scoprivano che a loro volta attingevano a piene mani dalle culture sciamaniche tradizionali riportandole ai nostri tempi con la consapevolezza "dell’Ec-stasi".

Però ci sono l'ectasy e le droghe sintetiche

Ancora oggi si prova a lanciare campagne dontro l’acido (LSD), mdma, ecstasy con atteggiamenti terroristici: provoca danni irreversibili al cervello, rende pazzi, scatena violenze omicide o suicide e così via. Una buona informazione dice che: l’acido e le altre sostanze del genere non produce dipendenza, non distrugge cellule, non ha contriindicazioni mediche. L’unico problema è essere pronti a superare (dalle parole di Albert Hoffman l’inventore dell’LSD), la prima volta. Lo shock della rilevazione e ancora: non ci si può fare molti acidi in tempi ravvicinati. Perchè semplicemente smatte l’effetto!!!.


 Droghe non per farsi male, per assaporare chissà quali piaceri proibiti, ma per come si diceva all’epoca: "espandere la coscienza, crescere, evolvere, uscire dalla portata della tele-visione". Un approccio che porta dritto a ridiscutere di ecologia (della mente), ambientalismo, uso della tecnologia, del proprio corpo, democrezia reale. Di fatto siamo in un’autentica tossicodipendenza da nulla, una vera overdose di normalità (ulivista), europea, quella che il genere umano sta attraversando ultimamnte, in cui tante persone non si riconoscono, e lo si può essere tossico-indipendenti.

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