domenica 4 settembre 2016

SVIZZERA - I quattro cannoni

 Proposta di legge del governo per legalizzare il consumo e la vendita di droghe leggere. Ma solo se prodotte nel Paese

Avanzata, anzi audace. Il Governo federale ha presentato una proposta di legge sugli stupefacenti che mette la Svizzera all'avanguardia nel panorama europeo. Il Parlamento la discuterà nel 2002, ma sono già iniziati gli incontri esplorativi con i responsabili delle politiche sulla droga delle nazioni vicine, chiamate a fare i conti con un'ipotesi normativa che scavalcherebbe persino l'Olanda.
Il Governo propone di depenalizzare il possesso e il consumo di cannabis e di regolamentarne la produzione e la vendita.



Il principio è decisamente autarchico: sarà consentito possedere, consumare e anche rivendere marijuana e derivati, purché prodotti in Svizzera. I coltivatori dovranno iscriversi a un albo e certificare la loro attività in ogni particolare, con controlli rigorosi anche sul tasso di sostanza attiva presente nelle piante: il thc non dovrà superare lo 0,3 per cento.
In nessun caso sarà invece tollerata l'esportazione, e per maggiore sicurezza si pensa di introdurre il divieto di acquistare hashish e marijuana agli stranieri non residenti. I pusher ne potranno vendere al massimo cinque grammi a cliente, con l'obbligo di appurare che questi sia maggiorenne, anche a costo di chiedergli i documenti, mentre saranno severe le pene per chi cede sostanze ai minori di sedici anni.

La repressione non ha dato risultati

 La proposta del Governo disegna uno scenario avanzato, che pure prende atto del presente, che vede già 400 ettari coltivati a canapa sul territorio nazionale, fra le piantagioni per uso industriale e quelle non dichiarate, nonché un regime diffuso di tolleranza nei confronti degli Hemp shop, che vendono piante da coltivare o da fumare nella maggioranza dei Cantoni. L'Istituto per la prevenzione dell'alcolismo e delle tossicodipendenze ha reso noto che ci sono 87 mila persone che usano cannabis tutti i giorni, mentre un quarto della popolazione l'ha fumata almeno una volta nella vita.
Dati alla mano, la ministra per la sanità ha spiegato: "La repressione non ha dato risultati: dobbiamo cercare altre strategie". Così la proposta di legge del Governo guarda in avanti e propone un modello tutto da sperimentare. E, per non rischiare troppo, si affida al cavillo giuridico: la marijuana rimane fra le sostanze proibite, come prevedono le convenzioni internazionali che pure la Svizzera ha sottoscritto, ma le autorità rinunciano a perseguire consumatori e produttori.
Mantenendo la possibilità di revocare ogni concessione qualora le regole siano trasgredite, o in caso di conseguenze indesiderate. E' il cosiddetto "principio di opportunità" ereditato dall'Olanda, dove un potere analogo è conferito alla magistratura, e che potrebbe essere applicato anche all'uso personale di droghe pesanti, se il Parlamento svizzero lo volesse.

 Che cosa comporterebbe questa legge?

La nuova legge registra il risultato positivo del programma sperimentale di distribuzione controllata di eroina, che da proibita diventa sostanza soggetta a prescrizione medica. Il Governo considera raggiunto l'obiettivo primario del progetto, migliorare le condizioni di salute e l'inserimento socio-lavorativo dei tossicodipendenti, e dallo scorso gennaio ha aperto la gara d'appalto per trovare un privato che lo sostituisca nel servizio: i criteri sono rigorosi e candidate di punta sono le grandi aziende farmaceutiche, capaci di offrire i prezzi migliori. La riduzione del danno per la salute e la sicurezza pubbliche si conferma principio cardine della politica sulla droga, con ingenti risorse destinate alla prevenzione e al monitoraggio capillare. Via libera alla ricerca sulle proprietà terapeutiche delle sostanze proibite, con particolare attenzione alle virtù curative della canapa. Mentre il mondo dell'educazione e del sociale viene sollecitato a segnalare alle istituzioni competenti i casi di giovani a rischio dipendenze, per consentirne la tempestiva presa in carico.
Si dichiarano soddisfatte le associazioni di coltivatori ed estimatori della pianta, numerose in Svizzera eppure sospese fra legalità e illegalità: le nuove regole contribuiranno alla qualità delle sostanze in circolazione e abbasseranno ulteriormente i prezzi. Sempre che il Parlamento non decida di gravare di tasse onerose la canapa e i suoi derivati.

Nessun commento:

Posta un commento